Lucciole per lanterne

Mi stavo chiedendo ieri quando avrei dovuto cambiare canzone per non fare scappare per noia i due o tre lettori che ho…

Immaginavo di dover avere un argomento così fondamentalmente diverso da giustificare una colonna sonora differente.. Il problema è che con il caldo degli ultimi giorni gli argomenti per i quali valesse davvero la pena di battere le dita sulla tastiera (fatiiiiiiicaaaaaa) erano inconsistenti…. "15 anni fa" di Vasco Rossi era soltanto un pretesto per accompagnare una vecchia fotografica postorgasmica ritrovata per caso in un cassetto, roba che se la vedesse mio figlio mi direbbe "mamma, ma da giovane ti facevi le canne?" (di meglio tesoro.. di meglio..)

Insomma… con quello sparuto ricordo nemmeno tanto condivisibile (in due.. in due eravamo.. non in gruppo…) non sarei riuscita a tirare per le lunghe: due righe secche secche… e nemmen tanto interessanti!

Se l’idea buona non è giunta per scrivere, è perlomeno arrivata per sopravvivere: un invito all’ultimo minuto per andare a cenare in collina, una serata che si è rivelata corroborante sotto tutti i punti di vista… Il piccolo che non faceva altro che correre su e giù per il vialetti del giardino urlando "è una casa meravigliosaaaaa, è più bello di un negozio di fioriii", mettendo in imbarazzo i padroni di casa.. Il mio sguardo vagava per le colline mentre mi passavano sotto il naso piatti con nomi di altri tempi (il "giambun" delle nonne, che suona più francese di un qualsiasi altro aggettivo in quella lingua infilato in mezzo a un discorso…) e verdurine "direttamente dal produttore al consumatore"….. L’orto, il giardino, i barattolini con le conserve casalinghe, il  limoncello fatto in casa, e l’aria inebetita di chi, pur non vivendo in una metropoli, a tutto questo non è più abituato…

Mentre rabbiuava abbiamo fatto il giro turistico della casa, come sempre si usa dalle vecchie zie e dai parenti che si visitano per la prima volta, e così ci siamo ritrovati in quelle atmosfere senza tempo cariche di poltrone con i centrini, tappezzerie damascate, cucine in legno scuro, muri spessi, letti alti come grattacieli… Tornando fuori in giardino lo sguardo si è alzato ed è rimasto incantato, fisso al cespuglio di fronte.

Le lucciole… Quanto tempo era che non le vedevo… E così mi sono zittita.

"Nel campo delle lucciole, ci siamo detti già tutto tacendo"….

Eccola, la nuova canzone per il blog.

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3 commenti su “Lucciole per lanterne

  1. anonimo il said:

    dolce dolcissima agnès….e pensare che le lucciole sono stato il primo ritorno alla vita che ho fatto qualche tempo fa….

    ti voglio bene

    abenula

  2. chissà se sei tra i rari (le rare) che hanno avuto il coraggio di andare fino in fondo all’ultima fiamma di Eco… qualcosa delle tue stanze coi centrini mi fa pensare al suo casolare..
    ps.Se non fosse che sono waki, sceglierei “giambun” come nick!! 😉

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